La Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria è un Istituto di religiose di vita comune fondato nel 1907 a Breganze (Vicenza) dalla venerabile Giovanna Meneghini. Animate dall’intuizione di Angela Merici, santa bresciana del 1500 che fondò la compagnia laicale di sant’Orsola, le Orsoline SCM vivono nella fede la missione della promozione delle donne, operando nei settori culturale, educativo, sociale e pastorale in Italia, in Mozambico e in Brasile.
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La venerabile Giovanna Meneghini. Scheda biografica
di suor Maria Coccia
Giovanna Meneghini, figlia di pastori, nasce durante una transumanza il 23 maggio 1868, in una stalla a Bolzano Vicentino. La vita sul Colle dei Meneghini, vicino a Enego (VI), è resa dura dall’isolamento e dal rigido clima invernale; perciò all’età di tre anni Giovanna viene affidata agli zii, a Breganze (VI). A 12 anni, la morte di una giovane la spinge a superare la propria indifferenza religiosa, con un impegno assiduo di preghiera: sarà il primo passo di un intenso cammino spirituale. Attratta dalla vita religiosa, nel 1885 prova a entrare tra le Suore Dorotee di Vicenza, ma lì avverte la chiamata ad avviare una nuova Congregazione religiosa.
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Tornata a Breganze, lavora duramente presso famiglie benestanti, mentre la fede alimenta in lei uno spirito di servizio, soprattutto a sostegno di ragazze e donne, vittime della povertà , dell’ignoranza, del maschilismo. Ventiduenne aderisce alla Compagnia parrocchiale di Sant’Orsola - della quale è eletta responsabile - e vive per 19 anni da consacrata nel mondo secondo la Regola di Sant’Angela Merici. Il 5 gennaio 1907 avvia una realtà di Sorelle che assumevano, in forma comunitaria, la spiritualità di Sant’Angela Merici: corrispondere all’amore di Cristo Sposo, nella fraternità e nella carità verso tutti, con una cura particolare alla promozione del mondo femminile.
La povertà , la fragilità fisica, la mancanza di appoggi sociali, il contesto segnato da ostilità verso la Chiesa e conflitti interni ad essa (tra cattolici intransigenti e moderati) non impedirono a Giovanna di obbedire alla volontà di Dio, ascoltandone le ispirazioni e confidando nella Provvidenza. Giovanna deve agire con discrezione, per non alimentare le opposizioni di chi giudicava la nuova comunità femminile un’opera priva di mezzi e di futuro. Il Parroco, mons. Andrea Scotton, sosteneva l’iniziativa, ma i suoi due fratelli Monsignori e la sorella - molto influenti a Breganze - la osteggiavano. Giovanna dovrà dirigere la sua comunità dall’esterno fino al luglio 1910 e faticherà ad ottenere l’approvazione ecclesiale di quella che, solo dopo la sua morte, verrà riconosciuta come Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria, per la salvezza e la santificazione della classe popolare femminile. Consumata dalle fatiche, dalla malattia, dalle ristrettezze della guerra, spirò il 2 marzo 1918, ritenuta una santa per la testimonianza luminosa di fede e carità vissute in mezzo alla gente. Attualmente è dichiarata dalla Chiesa “venerabileâ€.
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Enego-Bolzano Vicentino
di suor Maria Coccia
La Venerabile Giovanna Meneghini (1868-1918), fondatrice della Congregazione Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria è originaria del Colle dei Meneghini, collocato alle pendici del monte Val d’Antenne, tra il comune di Enego (VI) e il comune di Grigno (TN).
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Il colle era stato donato nel 1765 da una nobile famiglia feudataria veneziana al fedele servitore Antonio Meneghin.
La posizione geografica e i sentieri percorribili collegano la zona dove abitavano i genitori di Giovanna, più facilmente a Enego, sebbene rientri nella giurisdizione di Grigno, all’epoca sotto il dominio dell’Austria. La zona, isolata e di confine, fu ripetutamente nel corso della storia oggetto di aspre contese.
Il rigidissimo clima invernale e la difficoltà di raggiungere centri abitati rendevano la vita sul Colle estremamente dura e gravosa per i pochi che vi risiedevano, soprattutto i pastori costretti alla transumanza col gregge da settembre a maggio. Il peso di questi sacrifici ricadeva sulle donne che - destinate alla cura della famiglia e alla procreazione - spesso erano costrette a seguire il marito insieme al gregge, talvolta perfino in stato di gravidanza. Giovanna, figlia di poveri pastori, nacque il 23 maggio 1868 durante il ritorno da una di queste lunghe trasferte, al riparo improvvisato di una stalla a Bolzano Vicentino, da poco divenuto comune italiano. Nel 1797, infatti, era stato ceduto - insieme alla Repubblica di Venezia cui apparteneva - all’Austria da Napoleone Bonaparte. Dopo anni di altalenanti occupazioni francesi ed asburgiche, nel 1815 con la pace di Vienna tutto il Veneto veniva assegnato all’Austria. Nel 1866, col plebiscito delle Province Venete, i bolzanesi aderirono al Regno d’Italia di Vittorio Emanuele II.
Il giorno dopo la nascita, Giovanna fu battezzata nel vecchio fonte battesimale tuttora conservato nella Chiesa di Bolzano; al padrino, lo zio Antonio di Breganze, la bambina verrà affidata dall’età di tre anni, per sottrarla alla vita precaria del Colle. Questi fatti apparentemente semplici sono narrati nelle Memorie scritte da Giovanna stessa che vi legge uno svolgimento provvidenziale; testimoniano la condizione svantaggiata delle donne, sottoposte a pesanti ristrettezze e soggette alle decisioni del padre o altro tutore prima, e del marito poi. Proprio alle donne innanzitutto Giovanna rivolgerà il suo impegno di sostegno, di formazione e di promozione che sfocerà nella fondazione di una congregazione religiosa aperta anche all’ingresso di giovani povere.
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